Bestr Steering Committee 3/5: Serge Ravet, ADPIOS

Cinque evangelist internazionali dell'education technology sono la guida teorica e scientifica di Bestr. Ciascuno di loro si presenta, e dà la propria visione della piattaforma.
15 Dicembre 2015

Serge Ravet è Innovation Director a ADPIOS, una organizzazione senza scopo di lucro creata nel 2010 per affrontare le problematiche legate alla costruzione dell'identità in un mondo sempre più popolato da tecnologie digitali e di rete. 

Un grande onore e una grande responsabilità: far parte del Board di Bestr per contribuire al successo di una avventura innovativa e, allo stesso tempo, imparare da essa.

Bestr è esattamente il genere di iniziativa di cui l’Europa ha bisogno per affrontare una serie di questioni che riguardano l’education, l’occupazione e l’inclusione sociale.

Per risolvere questi problemi, dobbiamo avere strumenti che permettono di "read the world through the word" (Freire) ma anche di cittadini che siano capaci di “write the world. Gli open badges, per come la vedo io, possono dare ai cittadini gli strumenti e il potere di agire, di scrivere il mondo di domani, di essere i coautori del loro futuro.

Gli open badge sono come dei mattoncini Lego™ (o, per essere più attuali, la metafora potrebbe essere dei Minecraft™ blocks) con i quali possiamo fare bricolage e costruire diversi oggetti, edifici, spazi e panorami, sia a partire da un progetto che dalla nostra immaginazione. C’è chi realizza fortezze e altri che costruiscono musei, qualcuno li usa per battaglie navali e qualcun’altro per guerre stellari, e altri, infine, immaginano cosa che non sono mai esistite o forse mai esisteranno!

Per capire il contributo unico e irripetibile degli open badge, dobbiamo distinguere fra assimilazione e sistemazione, fra l’utilizzo per cose che già abitualmente facciamo o per trasformare il modo in cui le cose vengono fatte, per cambiare insomma la nostra rappresentazione del mondo.

Per questo, possiamo usare il cosiddetto acid test per affrontare la domanda: cosa possiamo fare con gli open badge che non potevamo prima della loro invenzione? E’ davvero una innovazione il loro utilizzo? E’ capace di trasformare il contesto? E chi è il vero beneficiario?

Il mio contributo è quello di chi è votato a essere un “Open Badge ambassador” nel mondo e un “ribelle riflessivo” nella comunità degli open badge, un tratto condiviso anche con altri membri del board assieme ai quali sono desideroso di contribuire a supportare Bestr nel suo percorso per mettere a disposizione di tutti gli strumenti per scrivere il mondo di domani.