Due anni di Bestr: come crescono gli Open Badge in Italia

Chi crea Badge, per quali argomenti e con quanto successo: qualche dato dai primi 2 anni di esperienza della piattaforma italiana di Open Badge
30 Giugno 2017

In molte parti del mondo si sta in questo momento lavorando per portare la proposta degli Open Badge dalla fase dello hype, delle sperimentazioni e dei progetti pilota al tanto agognato plateau of productivity.

La missione di Bestr è proprio rendere gli Open Badge strumento utile e applicato per le realtà della formazione e del lavoro e per i learner, partendo dall'Italia - ma non fermandovisi.

Al secondo anno compiuto di attività della piattaforma Bestr ne analizziamo i dati per capire in che modo organizzazioni e learner interpretano lo strumento offerto e se possiamo trarne indicazioni per renderlo sempre più utile.

Organizzazioni, Badge, Learners: le dimensioni della crescita

La crescita di Bestr nel 2016 e 2017

La piattaforma ovviamente è cresciuta, ma non omogeneamente su tutte le dimensioni. Si sono aggiunte relativamente poche organizzazioni, mentre sono stati assegnati moltissimi Badge: i Badge assegnati sono il doppio rispetto ai dodici mesi precedenti.

L'uso degli Open Badge viene approfondito dalle organizzazioni che ne hanno adottato il modello, coinvolgendo un numero sempre più ampio di learner.

Rispetto alla dimensione della crescita del numero di persone coinvolte, il claim rate - ovvero quanti learner vengono effettivamente a ritirare il Badge a cui hanno diritto - è calato solo in piccola misura.

Università, learning provider, associazioni e aziende

Lo scopo di Bestr - e degli Open Badge - è offrire una modalità di riconoscimento delle competenze che sia omogenea a prescindere dalla variabilità delle occasioni di apprendimento - formali, non formali e informali. Per questo motivo le Organizzazioni che operano in Bestr sono di diverso tipo, raccogliendo le più formali università, i formatori non formali (ad esempio la formazione professionale), le associazioni (tipicamente luogo di crescita informale di competenze) e le aziende.

Distribuzione dei Badge e dell'engagement in base al tipo di issuer

I formatori - formali e non - creano come prevedibile il più alto numero di Badge, sperimentando una nuova modalità di dare risalto alla propria attività core.

Altrettanto prevedibilmente i numeri più alti di learner coinvolti (misurati in termini di Badge assegnati) sono raggiunti dalle università, che hanno un bacino naturalmente piuttosto ampio, mentre i formatori non formali sono per loro natura più specializzati e con bacini di utenza spesso locali. 

Più sorprendente il dato relativo al claim rate, ovvero quanti learner effettivamente rispondono all'assegnazione del Badge e vengono sulla piattaforma Bestr per riscattarlo. Da questo punto di vista il maggior engagement si ha da parte dei learner coinvolti da aziende e associazioni: numericamente sono di meno, ma quasi il 70% di loro risponde attivamente all'assegnazione del Badge, contro una media complessiva del 48%.

Al secondo posto si trovano le università, mentre i formatori non formali registrano il livello di engagement più basso - forse riconducibile ad alcuni temi formativi più lontani dai contesti digitali ed i cui destinatari quindi possono essere meno sensibili a una attestazione digitale di competenze. Questo potrebbe essere un elemento di riflessione utile nel processo di portare gli Open Badge a strumento quotidiano per il pubblico complessivo dei learner.

I temi dei Badge

Gli argomenti toccati dai Badge sono estremamente variegati, includendo competenze trasversali e di dominio dei più diversi ambiti. 

Distribuzione di Badge ed engagement in base ai temi trattati

Lingue, competenze digitali e soft skills

La più alta numerosità è data dai Badge di lingue, cosa ovviamente collegata alla numerosità delle lingue stesse incrociate con i livelli del framework europeo. 

Subito dopo le lingue abbiamo molti Badge a tema informatico e di competenza digitale, sia per affinità tematica sia per l'opportunità vista da molti formatori di valorizzare percorsi digitali e innovativi con una attestazione digitale e innovativa.

Seguono le soft skills, a cui potremmo assimilare anche i Badge a tema comunicazione e più in generale scienze umane: questa numerosità non sorprende dal momento che proprio la difficoltà nell'attestare soft skills è uno dei motori alla base dell'adozione degli Open Badge

Temi aziendali e scienze umane al top dell'engagement

Il massimo engagement - sempre misurato con il numero di learner che ritirano effettivamente il Badge rispetto al numero di Badge emessi - non si ha però sui Badge di più ampia diffusione, ma sui Badge di tema industriale innovativo (stampa 3D, robotica, CAD), dove si riscontra un claim rate dell'80%: questo potrebbe essere correlato all'alto engagement già riscontrato sui Badge emessi da aziende.

Laddove le competenze rappresentate dai Badge sono più strettamente correlate al mondo del lavoro i learner sono più motivati.

Quasi a far da contraltare alla prima osservazione, un engagement particolarmente alto (70%) si riscontra anche su arte e normative, interpretabile da una parte come desiderio di veder riconosciute competenze che troppo spesso sembrano - a una considerazione superficiale - poco considerate e poco spendibili, dall'altra al grande e diffuso bisogno di aggiornamento costante sui temi normativi.