9 modi in cui gli Open Badge possono essere utili a un'Università
1. Dare valore concreto alle attività extracurriculari.
Spesso gli studenti non frequentano attività extracurriculari perché queste non contribuiscono a maturare crediti per la laurea. Per stimolare gli studenti a frequentare le attività offerte dall’Ateneo a completamento della loro formazione, è necessario offrire qualcosa che sia concreto ed il cui valore sia riconosciuto. L’Open Badge, se correttamente presentato, può svolgere con successo questa funzione: lo studente saprà infatti di star lavorando non per la laurea ma già per quel che seguirà, ovvero la ricerca di lavoro e la sua carriera.
2. Valorizzare le competenze dei dipendenti.
Chi lavora all’interno di un’università come di una azienda matura ogni giorno competenze specifiche, che costruiscono il suo ruolo e spesso vanno anche oltre. Gli Open Badge possono essere usati dalla gestione delle risorse umane per mappare le competenze dei collaboratori e renderle visibili a colleghi e superiori.
3. Gestire la progressione di carriera e la job rotation interna.
Una volta che le competenze sono mappate e rese visibili come spiegato nel punto precedente, le competenze individuate possono essere usate per definire i percorsi di progressione di carriera: in questo modo sarà chiaro per tutti i collaboratori quali competenze sono necessarie per ricoprire un dato ruolo ed in che modo è possibile conquistarle.
4. Dare visibilità alle competenze maturate dagli studenti con i tirocini presso le aziende.
Ogni università ha molteplici collaborazioni attive con aziende - del territorio e non - per la realizzazione di tirocini con gli studenti. Spesso questa informazione deve essere cercata in corrispondenza del singolo corso di studi o della singola attività, oppure è elencata a livello generale di Ateneo ma senza poter specificare quale sia l’oggetto specifico della collaborazione, soprattutto se ce ne sono diversi. Rappresentando con Open Badge le competenze oggetto dello stage si dà valore pubblicamente tanto alla collaborazione con l’azienda che allo stage, ma soprattutto si lascia un elemento di valore nelle mani dello studente.
5. Dare evidenza alle collaborazioni con le aziende.
Se le competenze coltivate nell'ambito delle collaborazioni con le aziende vengono rappresentate con Open Badge, come suggerito al punto precedente, l’endorsement diventa lo strumento per rendere visibile il legame di fiducia che esiste tra Ateneo e azienda - e lo rende visibile non in astratto ma proprio nel contesto specifico della competenza sviluppata. In questo modo laddove l’azienda è poco nota la collaborazione con l’Ateneo contribuirà ad aumentarne il valore percepito dal pubblico, e viceversa: il Badge diventa un catalizzatore di fiducia.
6. Automatizzare il riconoscimento crediti.
Cos’hanno in comune un Badge emesso dall’Ateneo e uno a cui l’Ateneo dà il suo endorsement? Sono entrambi Badge di cui l’università riconosce il valore. E se ne riconosce il valore è possibile che in determinati casi (un certo corso di studio, una certa attività didattica...) decida di riconoscere anche dei crediti agli studenti che hanno quel Badge.
Grazie all’integrazione fra Bestr ed ESSE3, le università che usano ESSE3 possono decidere a priori quanti crediti riconoscere agli studenti in possesso di un certo Badge a fronte di determinate condizioni sulla loro carriera: saranno i due sistemi a verificare il possesso del Badge e procedere al riconoscimento, in modo coerente e minimizzando il lavoro richiesto agli operatori.
7. Dare importanza alle competenze collaterali sviluppate dagli studenti nell’ambito dei percorsi di studio.
Gli studi umanistici creano una forma mentis in grado di comprendere nuovi domini e contesti; l’ingegneria orienta gli studenti al problem solving: molti corsi di studio hanno degli output in soft skills che non sono necessariamente noti e riconosciuti dagli employer. Identificandole e rappresentandole con Open Badge, l’Ateneo si metterebbe in condizione di rilasciare agli studenti attestazioni di queste soft skills, insieme alla laurea o man mano che le attività didattiche vengono completate.
8. Valorizzare i contenuti e-learning prodotti dall’Ateneo.
Un Università spesso dispone di numerosi contenuti e-learning che hanno valore e interesse anche indipendentemente dal corso di studi per cui erano stati pensati. Individuare quali competenze questi aiutano a maturare e proporli come percorsi di apprendimento per un Open Badge corrispondente dà una nuova vita ai contenuti e-learning e permette all’Ateneo di far conoscere a un pubblico più ampio la propria offerta didattica.
9. Valorizzare le collaborazioni didattiche con altri Atenei.
Esperienze didattiche interateneo spesso hanno come uniche evidenze le pagine web corrispondenti, i certificati di frequenza, l’inserimento dell'esperienza nei curricula degli studenti. Rappresentare con Open Badge le competenze che nascono in questi contesti, con l’endorsement di entrambe le università, dà visibilità alla collaborazione e permette agli studenti di ottenere una testimonianza duratura della loro esperienza.