La rivoluzione degli Open Badges
Badges… Cioè?
Fino ad oggi, in Italia, il primo pensiero che comunemente tutti associano alla parola “badge” è l’amato/odiato cartellino con cui si timbra l’ingresso e l’uscita dall’ufficio. Ma da domani potrebbe cambiare tutto. E il badge potrebbe trasformarsi dallo strumento con cui si entra in ufficio a quello con cui si cambia il proprio lavoro in ufficio! E nelle aule universitarie! E nella vita! Perchè i badge sono uno strumento per la formazione, la crescita professionale, l’apprendimento continuo.
Negli Stati Uniti la parola "badge" risuona immediatamente con "Boyscout": i lupetti a stelle e strisce che completano i compiti previsti dal percorso di approfondimento di una certa materia e lo dimostrano ad un adulto preposto, ottengono un badge e possono mostrarlo sulla divisa da scout - quello che in Italia sono le "specialità" degli scout. Perché un badge è proprio questo: come riporta il sito BadgeAlliance, un badge è un simbolo o indicatore di un obiettivo raggiunto, un'abilità, qualità o interesse.
Un Badge digitale svolge lo stesso ruolo, ma digitalmente: come gli adesivi di Foursquare - assegnati a chi fa più check-in in una certa tipologia di luoghi - che tracciano obiettivi raggiunti e li mostrano alla comunità di interesse. E’ facile capire allora perché il Badge diventa particolarmente utile in contesti di apprendimento, dove riesce a guidare, dimostrare e motivare le attività del learner, e perché Bestr ha scelto proprio i Badge digitali per rappresentare le competenze di ciascuno.
Non solo immagini ma metadati open
Un badge digitale a prima vista è un'immagine che rappresenta una competenza e l'istituzione che si occupa di verificarla. Ma i Badge rilasciati da Bestr non sono semplici immagini, come non sono semplici badge: sono Open Badges. All'immagine - che è la parte sempre visibile del badge - sono associati metadati contenenti la descrizione della competenza, il modo per verificarla, l'indicazione di chi la verificherà o l'ha verificata, e l'identità di chi l'ha conquistata.
Definiti da uno standard aperto, quello di Mozilla Open Badges, i badge rilasciati e gestiti da Bestr sono:
- aperti: un software libero che permette a chiunque di leggere o produrre un badge conforme, senza alcun legame vincolante con aziende o prodotti, perché solo l'utente è il reale proprietario dell'oggetto digitale;
- indipendenti: possono essere conquistati nei contesti più vari ed ogni learner può scegliere quali piattaforme utilizzare per raccoglierli e mostrarli;
- parlanti: raccolgono in sè molte informazioni, incluso chi detiene il badge, chi glielo ha assegnato, quando e sulla base di quali criteri;
- sicuri: l'identità di chi detiene il badge è associata all'immagine assieme agli altri metadati e ad un algoritmo di hash che permette di verificare la veridicità complessiva di tutte le informazioni.
Con gli Open Badges diventa possibile far valere le cose che impari, dar valore alle cose che insegni, verificare e dimostrare le tue abilità, mostrare i badges sul web in associazione al tuo profilo.
Come si usano i Badge?
Dentro una piattaforma che gestisce gli Open Badges - ad esempio il Mozilla Backpack o l'applicazione Bestr - si possono vedere i badge con tutta la ricchezza dei metadati che li accompagnano, raccoglierli in collezioni, stabilire quali collezioni rendere pubbliche ed eventualmente condividerle on-line. In altri ambienti web - quali Wordpress, Linkedin, etc - i Badge possono essere mostrati a rappresentare obiettivi raggiunti e competenze.
Particolarmente interessante è l'uso dei Badge all'interno dell'e-portfolio, un curriculum vitae digitale in grado di mostrare il percorso professionale del learner, tramite link, testi video e altri elementi multimediali. L’e-portfolio include chiaramente i titoli di studio ufficiali ma la sua forza è quella di poter rappresentare anche singole competenze, abilità e obiettivi acquisiti in maniera informale e non formale.
Esistono già molti progetti che integrano gli Open Badges come strumento didattico, di verifica e di dimostrazione di competenze. Ad esempio le piattaforme di e-portfolio Mahara (open source) e Pathbrite (ampiamente diffuso in scuole e università statunitensi), o i progetti didattici per stimolare lo sviluppo delle competenze nei ragazzi più giovani come DIY.org e BuzzMath. O ancora interi sistemi di e-learning e corsi online, come Codeschool. E infine quello di Mozilla Foundation che con 10 Million better futures, vuole far leva sui badge per mettere in connessione learners e aziende. Questi sono solo alcuni esempi di un mondo ricco e in continua crescita.
In Italia i Badges si chiamano Bestr
Operare questa rivoluzione culturale in Italia - importare il modello Open Badges adattandolo al nostro sistema di formazione - non è un gioco da ragazzi ma, come dice il motto scout da cui prendono spunto i badge, è essenziale “Be Prepared”. Perché il mercato del lavoro e della formazione necessita sempre di più di un sistema agile, dinamico e innovativo che sappia riconoscere competenze e qualità del capitale umano.
Bestr ha raccolto la sfida. Rilascerà Badges perfettamente conformi allo standard definito da Mozilla, per descrivere le competenze dei learners, rappresentare le competenze richieste dalle aziende e massimizzarne il valore attraverso una piattaforma che diventerà il punto di incontro fra utenti, formatori ed aziende.
Nel fare questo sono elementi fondamentali innovazione, flessibilità e fiducia: per ogni Bestr Badge è chiaramente indicato quale competenza o obiettivo rappresenta, come questa è stata verificata e da quale istituzione.
Una sfida italiana, nel solco dell’Europa: Bestr è il rappresentante italiano di Badge Europe, iniziativa che vuole diffondere in Europa l'uso dei Badge per dare valore alle competenze individuali e così creare nuove opportunità di apprendimento e lavoro.